“Piacenza… da qui è iniziato tutto. Una mattina, zaino in spalla e un misto di eccitazione e timore nel cuore, ho lasciato la città alle mie spalle. Le dolci colline emiliane si sono trasformate in montagne imponenti, le Alpi, un primo assaggio della grandezza che mi attendeva.
Il confine francese, poi i Pirenei… strade tortuose, panorami che mi hanno lasciato senza fiato. Mi sentivo piccolo, ma allo stesso tempo invincibile. Ogni tornante, una sfida superata. E poi, la Spagna. La Castiglia-La Mancia, con i suoi orizzonti infiniti e i mulini a vento, mi ha riportato indietro nel tempo, ai racconti di Don Chisciotte.
Toledo… una città sospesa nel tempo, dove ogni pietra racconta una storia. Mi sono perso tra le sue stradine, ammirando la fusione di culture che l’hanno plasmata. E poi, l’Andalusia. Almería, con la sua Alcazaba, un’eco del passato moresco. Il calore del sole, il profumo del mare, la musica del flamenco… un’esplosione di emozioni.
Il Portogallo. L’Alentejo, con i suoi campi di sughero, un paesaggio che mi ha avvolto nella sua tranquillità. Lisbona, una città che mi ha stregato con la sua anima malinconica e la sua vitalità contagiosa. E infine, Cabo da Roca.
Lì, sulla punta più occidentale dell’Europa, mi sono sentito come se fossi arrivato alla fine del mondo. L’oceano, immenso e potente, si infrangeva sulle scogliere. Il vento, forte e selvaggio, mi scompigliava i capelli. Un senso di pace e di realizzazione mi ha invaso. Ce l’avevo fatta.
Questo viaggio… è stato molto più di una semplice avventura. È stato un percorso di crescita, una scoperta di me stesso. Ho imparato a superare i miei limiti, a fidarmi del mio istinto, ad apprezzare la bellezza del mondo. E ora, mentre guardo l’oceano, so che questo viaggio rimarrà per sempre parte di me.”
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